Ma con una differenza sostanziale: è aperta.
Questo significa che startup, PMI, corporate e developer freelance possono metterci le mani sopra, personalizzarla e integrarla nei propri processi.
Senza passare per vendor lock-in.

I modelli disponibili spaziano dai più leggeri (0.5B parametri) a versioni da 72B, adatti a ogni tipo di impiego: dal chatbot embedded nel customer service
al copilota per l’analisi finanziaria, fino a sistemi di raccomandazione per l’e-commerce.

Dati alla mano: Qwen è già competitiva

Secondo i benchmark pubblici, Qwen 3.5 ha ottenuto risultati di livello assoluto su test come MMLU, GSM8K e HumanEval, dove l’ha messa testa a testa
con i top player della Silicon Valley. Ma non è solo una questione di potenza bruta: Qwen 3 brilla in precisione, versatilità e capacità di ragionamento.

E se tutto questo vi sembra “solo per nerd”, fate attenzione: chi saprà sfruttarla oggi, domani avrà un vantaggio competitivo. Tangibile.

Perché il business dovrebbe interessarsene?

• Time-to-market ridotto: puoi integrare Qwen nei tuoi processi senza reinventare la ruota.
• Costi sotto controllo: il modello è open e ottimizzabile per ogni esigenza.
• Data sovereignty: puoi mantenere il controllo completo sui dati e sull’infrastruttura.

In altre parole, Qwen 3 non è solo un tool per tecnologi: è una leva strategica per chi fa business nel 2025.

Qwen è anche social

La community si sta già muovendo. Su GitHub, Discord e WeChat, gli sviluppatori stanno condividendo prompt, hack e use case verticali.
Su LinkedIn, intanto, i manager ne parlano come della nuova “AI da tenere d’occhio”.

Ecco il punto: Qwen 3 non è (ancora) famosa come ChatGPT.
Ma chi vuole stare un passo avanti, ha già capito che guardare a Est oggi significa sapere dove andrà il mercato domani.

Non sottovalutate Qwen 3. Perché quando l’AI si fa open, potente e business-ready… non è una tendenza. È un’opportunità.